L'evento è stato coordinato dalla prof.ssa Luigia Melillo, docente della Storia della Medicina e Bioetica interculturale dell'Università degli Studi di Napoli “L'Orientale”. Il libro consiste in una raccolta di contributi sulla politica sociale della regione, sull’innovazione e sul futuro dei giovani campani. Tra gli autori dei contributi compaiono docenti ed imprenditori della nostra regione, alcuni dei quali presenti durante l'incontro.
Importante l'intervento del prof. Formica, imprenditore che parlava della realtà legata all'esistenza della camorra e dei funzionamenti anomali delle istituzioni. Ad essi si appoggiano la illegalità dei cosiddetti “colletti bianchi”, la mancanza della competenza e qualità, la lentezza nel lavoro e la tendenza alla corruttibilità, nonché al “non chiaro” valore legale del titolo di studio che viene emarginato a favore dei punteggi che non sempre rispecchiano le capacità delle persone. Il prof. Formica ha incitato alla resistenza contro questi modi di fare che spetta a ciascun cittadino provare a contrastare essendo trasparenti nelle proprie azioni professionali e parlando a voce alta degli atteggiamenti corretti che non lasciano spazio a furbi e disonesti. Alla fine del suo discorso egli ha sottolineato l'importanza dell'innovazione, ricordando che a Napoli si sta realizzando l’idea per la quale il consumatore diventa produttore.
La parola è passata poi al dr. Alexander M. Orlando, che ha presentato la sua esperienza del Open Innovation negli Stati Uniti spiegando anche il significato del nome nei termini di una “innovazione diffusa”. È uno degli strumenti dello sviluppo e ricerca applicato in America, in cui vengono utilizzate le idee delle persone comuni che tramite internet, negli spazi dedicati a questo, possono esprimersi anche nella propria lingua. Orlando ha ricordato, rivolgendosi agli studenti presenti, che le innovazioni implementate nell'I-Phone sono state proposte da un ragazzo ventenne, e - per non essere troppo lontani dal cortile familiare - ha sottolineato che il motore di ricerca Bing è stato inventato da un italiano.
La forza dell'innovazione sta nel lavoro di gruppo perché We are smarter that I (Noi siamo più intelligenti che Io).
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