Valerio Zanone – presidente onorario della Fondazione Luigi Einaudi di Roma – ha dato inizio all'incontro spiegando che Napoli è la quarta tappa di un viaggio che ripercorre simbolicamente la multiforme attività di Einaudi: politico e statista a Roma; giornalista a Milano; economista e professore universitario a Torino; e infine Napoli, luogo di grande importanza per l'Einaudi bibliofilo e intellettuale di alto rigore morale.
Roberto Einaudi ha ricordato l’amicizia che ha legato Luigi Einaudi e Benedetto Croce per quarant’anni – e la comune opposizione al fascismo – raccontando il viaggio del padre a Napoli nel 1931 per chiedere consiglio a Croce. Luigi Einaudi è costretto a decidere tra il giuramento fascista e la rinuncia alla cattedra dell’università di Torino; Croce gli suggerisce di prestare un giuramento puramente formale per continuare la sua opera d’insegnamento e, per consolarlo della difficile decisione, gli regala il Trattato di Antonio Serra sull’economia monetaria del ‘600, dono prezioso per la sua vastissima biblioteca.
Le personalità che hanno preso parte all’evento hanno posto l’accento sulla sorprendente attualità del pensiero di Einaudi e sulla sua importanza nel panorama politico contemporaneo: animato da una grande passione civile, parsimonioso nell’eloquio e distante dalla retorica, preoccupato la tutela dei diritti umani, dell'ambiente e dei beni culturali, Einaudi fu anticipatore dell’unità d’Europa già nel 1897, a soli ventitré anni.
Attraverso una grande quantità di documenti, fotografie, video, testi e testimonianze inedite, la mostra permette di cogliere in profondità la poliedrica personalità di Luigi Einaudi e racconta, contemporaneamente, la storia d’Italia e della società civile dall’avvento del fascismo all'elaborazione della Costituzione e delle nuove istituzioni italiane ed europee – un periodo cruciale per la ricostruzione della memoria storica del paese.
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